Di amici

È che ho vivida un’immagine, presentatasi da qualche giorno, io e il mio amico Enzo in un’enoteca a bere vino e parlare, fittamente e lungamente ma di certo lentamente, il vino era un australiano, penfold bin 128 coonawarra shiraz, ma potrebbe anche essere il 389, memoria fallace la mia, forse non è neppure importante, neanche l’episodio in sé. Questo ricordo è tornato inopinato quando sono entrato in quel parcheggio, la prima persona che ho visto proprio Enzo, l’occasione un incontro con ex compagni di classe. Ex compagni di classe… ho capito, ma lo sapevo già, che la definizione non può essere più errata, invero con molti eravamo davvero amici, profondamente amici.

È che avevo qualche perplessità, le mie ombre, i miei malumori mal si conciliavano con altri, non avevo alcun desiderio di vedere alcuno. Enzo è stato il primo che ho visto, poi in sequenza altri visi; erano quello in lontananza, visi quasi sconosciuti, dimenticati nella memoria, irriconoscibile per anni di lontananza e ovvi cambiamenti. Direi 28 anni di cambiamenti. Visi e corpi sconosciuti, meglio, non riconosciuti. Poi è stato tutto un rincorrersi di immagini, veloci, lente, emozionanti, leggere, malinconiche, rimpianti, nei visi di alcuni, gioia di altri, forse anche noia in altri. Posso dire che detesto indugiare nella nostalgia, mi piace ricordare cose belle, banalità questa, ma ho preferenza per il qui ora adesso. Ma c’è un ma, in realtà per me non era mera nostalgia, era altro, era una sorta di riconoscimento umano, intimo, profondo, è stato un riconoscere e riprendere fili che ci sono sempre, con tatto riavvicinarsi, guardare dentro quegli occhi, quei visi segnati, scrutare sorrisi per cercare di intuire pensieri e immaginare quale vita c’era stata, finora, in quelle persone. È trascorso tutto molto celermente, troppo. Troppo veloce. Riconoscere e riconoscersi.Due persone mi sono rimaste dentro per motivi diversi, un amico con cui ho studiato a siena, che avevo perso di vista subito per non capisco quale motivo; l’altra un’amica riccia piana di capelli con un bellissimo sorriso, la mia memoria è lenta ma eravamo molto amici e ora sono contento tanto di averla rivista.

Due ma non solo, bello avere rivisto e rivissuto quei visi e quegli occhi. Bello.

Così è.

 

5 commenti
  1. Ungiocodelmondo ha detto:

    Si…fili invisibili a cuori assuefatti

    • Sabrina ha detto:

      Fili invisibili…ed indissolubili…

    • vanivini ha detto:

      No, non penso sia così, l’assuefazione necessita di occasioni, forse, per ristabilire vita. Forse.

  2. Ungiocodelmondo ha detto:

    Puoi togliere il forse…ma, forse, interpretato male, forse espressa male io. Fili invisibili, mai visibili per alcune persone. Invisibili eppur visibili,riconoscibili, per altre. Persone speciali…solo questo

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