Letto diverso tempo fa, qualche anno dico, è nella piccola libreria vicino il letto, non so perchè ho deciso di lasciarlo sempre lì vicino, gli occhi ci si posano spesso, non ricordo la circostanza del perchè l’ho scelto, forse una recensione o forse altro, mi ricordo lo svelare lento di vite fatte di solitudine vivida, vite che si sovrappongono, senza quasi toccarsi, il punto di contatto comune un palazzo con un ascensore di altri tempi, rivestito di mogano, come se quell’ascensore orientasse lo sguardo sulle varie vite che popolano il palazzo, ogni piano, ogni appartamento, uno sguardo, più d’uno magari. Vite eccentriche ovvero noiose ovvero alla ricerca di gesti per riempire vuoti incolmabili ovvero normali, semmai una città come new york possa contenere normalità. Bellissima sovrapposizione di anime sole. Bellissimo libro Baciarsi a Manhattan.

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